Il mare guarisce

Monica Peccolo

La prima volta che ho visto questo libro, ho subito pensato che la copertina fosse bellissima. Direi che è stato quello che mi ha colpito subito, ho visto davvero pochi libri con una copertina così significativa ma allo stesso tempo quasi tranquillizzante.

Poi passiamo alla storia. Voglio premettere però una cosa: se state cercando la tipica storia d’amore, romantica, magari un po’ spicy e anche sdolcinata, avete sbagliato libro. Qua ci troviamo davanti ad una storia che ha come primo scopo quello di celebrare la natura e il mare.

La storia d’amore tra Viola e Kai è un bellissimo contorno a tutta questa celebrazione. La loro è una storia dolce e spontanea, nata nelle condizioni più sfavorevoli di tutte, il lockdown, in cui Kai si trova a convivere non solo con Viola, ma anche con sua figlia Lisa. Lisa che è una creatura meravigliosa, una bambina che non si può fare a meno di amare. Ho adorato vedere come Kai si scioglie sempre di più davanti alla sua voglia di vivere e al suo affetto.
Ma poi vogliamo parlare dell’insieme di innocenza e comprensione che Lisa dimostra davanti alla situazione pandemica e a quella con suo padre? È bellissimo vederla interagire con il mondo circostante.

Parliamo poi della parte sull’ecologia e sulla natura. Ogni volta che leggevo degli animali dell’acquario, della missione in barca, delle tartarughe e dei pinguini, mi emozionavo. Mi è sembrato davvero di percepire l’amore dell’autrice per tutti questi temi mentre leggevo, è stato come se la natura fosse descritta come una persona da amare e che quindi non puoi fare a meno che amare anche tu. Davvero coinvolgente ed emozionante.

Ringrazio l’autrice non solo per avermi dato l’opportunità della collaborazione, ma soprattutto per aver voluto scrivere il sogno ad occhi aperti che è questo libro.

Il mio voto finale è

Classificazione: 4 su 5.

-E.

Trama

Le giornate di Viola, dopo il divorzio, sono occupate dalla cura della figlia Lisa, quattro anni, e dalla sua professione di veterinaria allʼacquario di Livorno.
Per Kai la ricerca scientifica è una vocazione; si è specializzato per lavorare in Antartide, nella base più estrema del mondo, dove trascorre molti mesi lʼanno come un eremita.
Nel Parco Nazionale dellʼArcipelago Toscano iniziano a verificarsi anomali spiaggiamenti di tartarughe, viene deciso di ricercarne la causa affidandosi a degli esperti. Così, i due scienziati, si trovano a collaborare per capire lʼorigine del preoccupante fenomeno.
Interrotti dal virus che ferma il mondo, anche le loro vite ne sono sconvolte. Ciò che è dato per scontato si ribalta e, la quarantena insieme, diventa unʼottima palestra per costruire il loro amore.

Lascia un like se questo post ti è piaciuto 🙂

Get in touch

Se volete chiedermi qualcosa o lasciarmi un vostro pensiero, non esitate a contattarmi!

Lascia un commento

Un sito WordPress.com.

Su ↑

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora